Cadute in strada, le responsabilità, il risarcimento.

 Cadute di pedoni e ciclisti a causa di cattiva manutenzione. Di chi è la responsabilità e chi risarcisce i danni?

Sono casi che accadono frequentemente quelli di subire danni a causa di cadute determinate da buche, marciapiedi sconnessi, tombini dissestati o parzialmente aperti e in generale di tutte quelle situazioni relative ad una cattiva manutenzione di luoghi aperti al pubblico transito. 

In tutti questi casi si configura una responsabilità della Pubblica Amministrazione (Comune, Provincia, Regione, ecc.) che, in qualità del suo ruolo di ente proprietario o gestore della strada o del marciapiede, è tenuta a risarcire i danni cagionati agli utenti in caso di omessa o inadeguata manutenzione. 

Ma per entrare nel merito della questione è anche opportuno specificare che la situazione di oggettivo pericolo deve configurarsi come una sorta di “insidia” o “trabocchetto”, cioè di una situazione di pericolo che non è prevedibile o non è visibile con la normale prudenza e attenzione. Deve quindi trattarsi di qualcosa che non possiamo immaginare possa trovarsi nel luogo sul quale stiamo transitando e che sia in qualche modo occulta, quindi non visibile, sempre adottando la normale prudenza. 

Quindi, per avanzare una richiesta di risarcimento, è sufficiente poter provare il cosiddetto “nesso di causalità” tra la cosa in custodia della Pubblica Amministrazione ed il danno che è conseguenza della condizione pericolosa. In poche parole è sufficiente dimostrare che il sinistro si è verificato come diretta conseguenza della particolare condizione potenzialmente pericolosa dovuta a scarsa o insufficiente manutenzione. 

La Pubblica Amministrazione potrà esimersi dalla responsabilità solo provando che il sinistro si è verificato per caso fortuito o per il comportamento imprudente del danneggiato. Il  “caso fortuito” è riconducibile non alla cosa (buca, marciapiede dissestato, tombino aperto, ecc.) ma ad un elemento esterno che deve essere imprevedibile o inevitabile, come ad esempio un temporale, un allagamento o una calamità naturale, tenendo conto della eccezionalità ed imprevedibilità del fenomeno. 

Altro caso di esclusione di responsabilità da parte della P.A. è quello di lavori in corso affidati in appalto ad altra azienda. Se l’incidente si verifica nell’area recintata ed affidata alla custodia dell’azienda appaltatrice sarà quest’ultima ad avere la responsabilità dei danni subiti. 

Un altro caso di esclusione della responsabilità della Pubblica Amministrazione o di un possibile concorso di colpa è quella della condotta imprudente del danneggiato. Infatti, come già detto, anche l’utente della strada ha determinati obblighi, primo fra tutti di attenzione e diligenza. E’ ovvio che un comportamento imprudente, se non addirittura contrario alle norme da parte del danneggiato, può portare persino all’esclusione di responsabilità della Pubblica Amministrazione. Si possono portare alcuni esempi: se percorriamo una strada non asfaltata possiamo presumere che ci siano delle buche o dei dislivelli e dobbiamo quindi prestare maggior attenzione; se ci sono cartelli di lavori in corso dobbiamo usare particolare prudenza perché è presumibile che ci possano essere degli ostacoli al transito. Altrettanto si può dire nel caso in cui cadiamo a causa di una buca ben visibile e presente su un marciapiede che percorriamo abitualmente, magari in un orario che ci permette una visibilità ottima: in questo caso sia la conoscenza del luogo, la buona visibilità e l'evidenza oltre che la conoscenza della buca stessa ci avrebbe permesso con la normale diligenza di evitare il pericolo e quindi saremo in presenza di una possibile concorso di colpa da parte nostra se non addirittura di totale responsabilità. 

Ecco quindi alcuni consigli in caso di caduta stradale sia a piedi che in bicicletta: 

Testimoni. 

E' necessario avere una testimonianza da parte di qualcuno che ha visto il fatto. Si può verificare subito la presenza di testimoni e farsi dare i loro dati per contattarli anche successivamente e farsi rilasciare una testimonianza scritta. O nel caso in cui non sia stato possibile farlo subito (perché si è stati trasportati in Ospedale) ritornare in seguito per verificare se qualcuno da un negozio o da un esercizio pubblico ha visto il fatto. 

Fotografie. 

Fare subito delle fotografie del luogo dove si è caduti o mandare qualcuno a farle. 

Pronto Soccorso. 

In caso si avvertano situazioni dolorose, stato confusionale o evidenti lesioni fisiche, chiamare un'autoambulanza o farsi accompagnare al Pronto Soccorso per un primo accertamento medico.  Il certificato del Pronto Soccorso costituirà un'ulteriore prova dei danni fisici subiti e della causa degli stessi. 

Chiamare le Autorità. 

Avvisare le Autorità (es.: Polizia Locale) che provvederanno a verificare la situazione di pericolo, redigere un verbale ed eventualmente mettere in sicurezza la zona per evitare danni ad altre persone. 

Consigliamo sempre di farsi assistere da uno Studio che si occupa di assistenza al risarcimento per avere una prima consulenza, verificare la completezza della documentazione e procedere con l'invio della richiesta di risarcimento all'Ente responsabile della gestione del luogo. Assistudio è uno studio di infortunistica a Mirano, che ha una particolare esperienza in questo settore e può offrire un supporto concreto in tutti i casi sopra citati.

Queste informazioni sono di carattere generale e non esaustivo. Per ogni caso specifico è sempre utile avere un parere da parte di un professionista